Umbrialand
di Luca Castraberte
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Glossario
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Cagliata |
Primo prodotto della coagulazione del latte in cui è avvenuto il passaggio dallo stato di soluzione colloidale delle caseine in fase di sol allo stato di gel, in seguito all´aggiunta di caglio o alla coagulazione lattica. In pratica la cagliata è la caseina in fase gelatinosa separata del siero, prima tappa nel processo di produzione del formaggio. |
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Caglio |
Estratto di origine animale contenente gli enzimi proteolitici (chimasi e pepsina) coagulanti la caseina. Si ricava generalmente dall´abomaso o vero stomaco dei ruminanti lattanti (vitelli, capretti, agnelli). Certi cagli contengono anche le lipasi, enzimi in grado di idrolizzare il grasso e contribuire a definire le caratteristiche organolettiche dei formaggi. In commercio il caglio si può trovare in forme differenti: liquido, in polvere, in pellette o in pasta. Altre sostanze coagulanti possono essere di origine vegetale (Cardo) o di origine fungina. |
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Cantina |
Luogo adatto alla stagionatura dei formaggi, caratterizzato da condizioni di luce, umidità e temperatura ottimali per lo svolgimento dei processi fisiologici di maturazione. |
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Caseina |
La proteina più abbondante nel latte (circa l´80 per cento delle proteine totali); è costituita da varie frazioni (alfa, beta e kappa), le quali, sotto l´azione degli enzimi o dell´acidità, coagulano formando la cagliata (vedi Cagliata). |
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Coagulazione |
Passaggio fondamentale nella trasformazione casearia; è la fase in cui, grazie all´azione di numerosi fattori (acidità, temperatura, sali minerali presenti nel latte e aggiunta di caglio) si ha la precipitazione delle caseine, la formazione della cagliata e la separazione del siero. Si parla di coagulazione acida quando la precipitazione delle caseine è dovuta all´azione dell´acidità (formaggi tipo Robiola di Roccaverano, Quark, Mascarpone ecc.); la coagulazione presamica avviene invece con l´aggiunta di caglio ed è caratteristica nella produzione della maggior parte dei formaggi. |
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Colore |
Della pasta di una formaggio e, se specificato, della crosta. Dipende dal latte (pecora e bufala non hanno il pigmento giallo beta carotene) e dalla stagionatura. Dal bianco latte al bruno per la pasta. Per la crosta, il colore è variabile anche a causa dei vari trattamenti subiti. |
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Colostro |
Latte secreto dalla madre nel primi giorni dopo il parto, che presenta una composizione chimica diversa rispetto al latte standard |
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Consistenza |
Insieme delle sensazioni che emergono dalla masticazione del formaggio, dalla sua aderenza al palato ed alla lingua. Si determina in tal modo la struttura della pasta: friabile, elastica, consistente, fondente, asciutta,gommosa, slegata ecc. |
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Crema |
Importante derivato del latte che si separa nella fase di affioramento o di scrematura centrifuga che serve principalmente per la preparazione del burro, ma trova anche altri impieghi nell´industria dolciaria (panna). E´ costituita per il 25-40 per cento da grassi, ma la proporzione degli altri costituenti è praticamente la stessa del latte di partenza. |
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Crosta |
Strato superficiale formatosi a seguito della salatura, della stufatura e della maturazione dei formaggi. Nel tipo a pasta molle la microflora superficiale contribuisce in modo fondamentale alla formazione della tessitura e delle qualità organolettiche. Negli altri tipi per lo più svolge una funzione protettiva e di scambio di gas e vapore acqueo con l´ambiente. La crosta può essere lavata, oliata oppure paraffinata per evitare lo sviluppo di muffe e la colorazione rossa dovuta alla presenza di oospore. In alcuni casi, ad esempio nel tipo a pasta pressata, la crosta è sostituita con un involucro protettivo di acetato di polivinile. Crosta liscia, rugosa, canestrata, lucida, sottile, giallo-avorio, bruna, vacuolata, screpolata ecc. |
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Crosta fiorita |
Ovvero ammuffita, determinata dalla microflora superficiale (Mucor e Penicillium) che origina appunto una muffa bianco-grigiastra sulla crosta tipica dei formaggi a pasta molle (Taleggio, Camembert ecc.). |
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Crosta lavata vedi Crosta |
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Termini e definizioni tratti da "Formaggi d'Europa: storia, modi di produzione, caratteristiche" edito da Slow Food Editore
PROSCIUTTO DI CINTA SENESE |
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